La grandissima maggioranza delle nostre piccole e medie imprese hanno a che fare quotidianamente con le banche. Ma quanto realmente le PMI conoscono il mondo bancario e i prodotti di credito che questo può mettere loro a disposizione?
Non crediamo che si possa fornire risposta certa e univoca a questa domanda, ma la nostra esperienza ci suggerisce che in molti casi la comprensione delle banche da parte delle PMI sia soltanto parziale.
Questo breve articolo non può ovviamente essere la sede per un’analisi completa e dettagliata di tutti i prodotti di credito disponibili per le PMI, anche perché questi, soprattutto negli ultimi decenni, hanno subito una discreta evoluzione proprio per essere al passo con le esigenze di finanziamento delle imprese.
Per questi motivi forniremo alcune brevi sintesi descrittive di alcune forme di credito nella negoziazione delle quali le imprese nostre clienti ci hanno più spesso coinvolto:
L’apertura di credito in conto corrente, anche nota come apertura di un fido o scoperto di conto, è fra le forme di credito più comuni e utilizzate dalle imprese. Lo scopo dell’apertura di credito in conto corrente è quella di fornire momentanea liquidità: consente di utilizzare il conto corrente anche oltre le disponibilità su esso presenti, per un importo massimo determinato in contratto (il limite di utilizzo) e per un periodo di tempo determinato o indeterminato.
Il ripristino delle somme utilizzate mediante successivi versamenti sul conto consente di ripristinare in tutto o in parte il fido e poterne così fare ancora uso.
La concessione e l’utilizzo del fido sono normalmente sottoposti al pagamento di una commissione e di un tasso di interesse sulle somme utilizzate.
Nell sua forma più classica della locazione finanziaria, il leasing consente di acquistare mediante finanziamento la facoltà di utilizzare per finalità aziendali beni mobili o immobili.
In altri termini, il soggetto finanziatore acquista un bene mobile o immobile da un fornitore scelto e indicato dal soggetto finanziato e lo concede in uso a quest’ultimo in cambio del pagamento di una somma periodica, detta canone. Usualmente, al termine della locazione, l’impresa utilizzatrice ha facoltà di riscattare la proprietà del bene pagando un prezzo.
La misura del canone, quindi, è commisurata all’esborso richiesto per l’acquisto del bene e al tasso di interesse applicato sull’operazione del finanziatore.
E’ interessante notare il fornitore del bene e locatore (impresa finanziata) possono coincidere: si tratta del cosiddetto lease-back.
Un altro strumento per ottenere liquidità a breve termine è l’anticipo, o sconto, fatture. Mediante questa forma di credito, la PMI presenta in banca le fatture emesse e non ancora scadute e ottiene dalla banca l’anticipo dell’importo dovuto dal destinatario della fattura, detratta una somma a titolo di interesse.
Se il contratto prevede la cessione del credito sottostante alla fattura, sarà la banca a richiedere al destinatario della fattura il pagamento.
Se al contrario il contratto prevede il cosi detto mandato all’incasso, sarà l’impresa a incassare il saldo della fattura dal debitore e la banca sarà quindi autorizzata a prelevare quanto incassata dal conto a saldo dell’anticipo effettuato.
Se il debitore non dovesse pagare, l’importo anticipato sarà ovviamente addebito al cliente della banca.
Crediamo che in questa sintesi meriti un piccolo spazio anche la tipologia del finanziamento su base project, molto comune soprattutto in favore di imprese, spesso di medie dimensioni, che operano in settori specifici quali quello delle energie rinnovabili.
Il finanziamento viene erogato in questo caso sulla base dello stato di avanzamento di un progetto ed è normalmente assistito da diverse garanzie (pegni su crediti e beni mobili, ipoteche su beni immobili).
I contratti di questo tipo non sono generalmente standard nella forma, ma sono negoziati singolarmente in quanto le peculiarità del progetto finanziato non sono quasi uguali le une alle altre.