Con un recente articolo lo studio Princivalle Apruzzi Danielli ha analizzato il Digital Markets Act (DMA), anticipando alcuni temi che verranno trattati in questa sede. In particolare, focus di questo intervento sarà l’adeguamento di Google al DMA e le modifiche apportate al Google Consent Mode al fine di rispettare le prescrizioni imposte dalla nuova normativa.
Tra i vari operatori coinvolti nell’adeguamento imposto dal DMA rientra evidentemente Google, uno dei sei gatekeepers identificati dalla Commissione europea, il quale si è impegnato negli ultimi mesi ad implementare un sistema atto a garantire che i dati personali degli utenti che non avessero espresso il consenso al loro trattamento per finalità di marketing non venissero utilizzati.
Ma non solo.
L’obbiettivo primario di Google è stato quello di garantire agli inserzionisti, editori e proprietari di siti web di comunicare e onorare le scelte di consenso degli utenti, rispettando il DMA e la normativa in materia di privacy, ma soprattutto di migliorare i dati sulle conversioni.
Gli operatori del web interessati a tali modifiche sono quelli che hanno una presenza in Europa o in un’area geografica con regole di consenso basate sul principio dell’opt-in* e che usano Google Ads o Google Analytics per raccogliere dati di misurazione degli utenti o per pubblicare annunci personalizzati.
[*l’opt-in è il regime utilizzato dalle norme europee sulla protezione dei dati. In base alla legislazione dell’UE, anche quando i soggetti interessati manifestano il loro consenso, hanno il diritto di rinunciarvi e devono sempre essere informati su come farlo.]
Il sistema introdotto da Google (Consent Mode versione 1 e le modifiche apportate con la versione 2), permette di ottenere l’indicazione sul consenso dell’utente e garantire la privacy durante le attività di conversione e di remarketing.
Oltre a questo, offre anche strumenti per recuperare informazioni sulle conversioni perse a causa di mancati consensi, migliorando la comprensione delle performance e l’ottimizzazione delle campagne pubblicitarie avviate dagli inserzionisti.
Con la nuova versione del Consent Mode (CMv2) non è più sufficiente offrire agli utenti finali che approdano su un determinato sito internet la possibilità di gestire il loro consenso tramite Consent Mode, ma è necessario assicurarsi attivamente che le preferenze espresse siano rispettate.
Il CMv2 viene abilitata tramite una Consent Management Platform (CMP) che si occupa di raccogliere, conservare e consentire la modifica agli utenti web (i) dei dati che desiderano condividere con il sito e (ii) delle finalità di utilizzo di quei dati per le quali forniscono il consenso.
A tal proposito CMv2 ha aggiunto due nuovi parametri – rispetto a quelli già esistenti di Analytics Storage (che abilita l’archiviazione dei cookie relativi all’analisi quali ad esempio la durata della visita) e Ad Storage (che consente l’archiviazione di informazioni quali i cookie relativi alla pubblicità, tramite GA4) – per tracciare i consensi dei web users:
Grazie alle nuove funzionalità sarà possibile disabilitare specifici tag di tracciamento se l’utente non ha espresso il consenso per determinate categorie di cookie, migliorare la conformità alle normative sulla privacy senza sacrificare l’efficacia delle campagne pubblicitarie e non perdere conversioni generate dalle campagne promosse tramite Google Ads.
Le due modalità di configurazione previste con la CMv2 sono:
L’adeguamento imposto a Google (e agli altri gatekeepers) da parte del DMA è stato un importante input per le Big Tech del web al fine di riconsiderare le politiche interne adottate in materia di trattamento dei dati personali. Ciò ha reso il flusso di scambio dei dati più trasparente, anche e soprattutto per gli utenti finali che ora possono scegliere se e quando essere tracciati attraverso il loro consenso.
Gli operatori del web avranno, a loro volta, la possibilità di scegliere se utilizzare la versione base o avanzata del Consent Mode per utilizzare comunque i dati in forma anonima/aggregata e migliorare le proprie campagne di marketing.